giovedì 29 marzo 2012

Report (2) - Prima giornata del 'Backstage Film Festival'


Alberto Signetto

Non arrivavano a quaranta gli spettatori della prima giornata del 'Backstage Film Festival' che si sono seduti nella Sala Rossa del 'San Biagio' di mercoledì 28 marzo.
La serata, se vogliamo dare al programma del festival una progressione hegeliana, rappresentava la stagione del passato mentre la serata di giovedì centrata sul film-backstage di Zaccaro de 'Il villaggio di cartone' interpreterebbe il presente, e quella di venerdì con ospite il produttore Arcopinto e l'anteprima di 'Isole' dedicata al futuro.
Ospite era il regista argentino Alberto Signetto, autore di una coppia di film sulla figura e la cinematografia del regista greco Theo Anghelopoulos, scomparso lo scorso 24 gennaio.
La serata si è avviata con un omaggio a Tonino Guerra, che il caso ha voluto essere uno degli sceneggiatori del protagonista della serata, con due lacerti, uno da un documentario su Guerra in cui Guerra differenziava Antonioni e Fellini sul discrime della fermezza e del movimento; l'altro da uno dei film di Signetto in cui lo sceneggiatore santarcangiolese individuava la cifra del cinema di Anghelopoulos nella sua feconda cripticità che produceva significato solo gradualmente e progressivamente.
Tonino Guerra era considerato invece dal cineasta greco soprattutto un ordinatore che evidenziava le prospettive più interessanti delle idee che emergevano dalla discussione tra i due.
Nella breve discussione con cui Signetto ha introdotto il suo backstage di 'La sorgente del fiume' e un suo corto sullo statuto del documentario è emersa la divorante passione nata nella visione a Cannes de 'La recita' nel 1976, il film che segnalò Anghelopoulos all'attenzione internazionale e il suo partecipare ai sei mesi di lavorazione di 'Alessandro il grande' e poi al backstage di 'La sorgente del fiume'
Le immagini che seguono squarciano il velo su un regista capo onnipotente che tiene contatto con tutti, dall'attore all'elettricista, che essendo anche produttore può ovviare a ogni problema trasformando camaleonticamente il film e anche il suo porsi verso gli altri ma allo stesso tempo rimanendo inflessibile su alcuni passaggi fino a rigirare intere parti del film nei luoghi più impervi di una Grecia aliena a ogni vaghezza turistica.
Il film girato mentre Crialese dava vita a 'Terraferma' ha concluso la serata.

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